Smartworking e Coworking: queste sono le due principali terminologie su cui l’attuale cultura del lavoro focalizza la sua attenzione.
L’evoluzione del mercato ha condotto verso un abbandono progressivo dei modelli organizzativi che tradizionalmente caratterizzavano moltissime professioni. Il risultato di questa trasformazione ha permesso la creazione di nuove condizioni di lavoro.
Il risultato è rispondere sia alle esigenze reali dei lavoratori che agli inevitabili nuovi obiettivi di business su cui ogni organizzazione deve fare i conti.
Tutto questo si traduce nello sviluppo di due nuove soluzioni: smartworking e coworking.
Smartworking e Coworking: due soluzioni di successo
Una diffusione sempre crescente delle nuove tecnologie, ma anche del concetto legato all’economia della conoscenza, ha permesso di dar vita ad un nuovo valore per le imprese, totalmente slegato dalla tradizionale presenza del lavoratore in termini di luogo e orario: l’opportunità offerta dallo smart working.
Ora l’attenzione viene posta sulla centralità del lavoratore e sul superamento del concetto di subordinazione. Un approccio di questo tipo verso il lavoro consente di stravolgere le relazioni tradizionali all’interno di un’organizzazione, intercorrenti tra i lavoratori, la tecnologia, il luogo di lavoro, e la filosofia manageriale.
Smartworking in Italia: i dati
Secondo il Politecnico di Milano che gestisce l’Osservatorio Smart Working, la percentuale degli smartworker nel nostro Paese sfiora il 13%, e quasi il 60% delle imprese medio grandi ha già introdotto misure concrete a riguardo.
Il settore dell’informatica si posiziona in cima alla classifica di quelli che ricorrono allo smart working. Informatici, consulenti, web designer sono tra i professionisti che maggiormente lavorano in questo modo.
Strettamente collegato allo smart working c’è un altro concetto predominante nell’attuale mondo del lavoro, ovvero quello del coworking. Con questo termine si fa riferimento ad un metodo lavorativo molto spesso utilizzato da startup, PMI e liberi professionisti che ricorrono a spazi condivisi, ma con postazioni autonome o uffici privati. L’obiettivo principale, oltre al risparmio economico, è quello di integrare differenti competenze e sviluppare una maggiore integrazione tra i coworker.
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La direzione intrapresa non lascia spazio né a dubbi né a interpretazioni: lo smartworking sarà sempre più parte integrante del nostro futuro.